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5 consigli per un progetto da presentare alla UE

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Tags: UEfinanziamentoHorizon 2020bandicallfondo perduto
Il programma Horizon 2020 prevedrà numerose call per la presentazione di progetti per i quali l'Unione Europea può assicurare una copertura (parziale o totale) dei costi da sostenere.
Le opportunità sono molteplici, da SME Instruments ai vari bandi che si susseguiranno in questo settennato di Programmazione e, per partecipare, occorre predisporre una documentazone spesso snella ma necessariamente molto accurata!
Chiaramente ogni call ha regole proprie ma ci sono 5 consigli che è bene tenere a mente in fase di redazione della proposta.
1) L'Idea: può sembrare banale, ma senza una grande idea non si hanno speranze! Che tipo di idea? Dipende dal bando e dai suoi criteri di valutazione, ma certamente deve essere innovativa, coerente con gli obiettivi della call e in grado di generare entrate che in pochi anni possano far rientrare dell'investimento sostenuto. In pratica deve essere un'idea di business di cui si ha già ben chiaro il mercato di riferimento, le strategie da attuare e i profitti attesi
2) La Competenza: i valutatori UE sono esperti selezionati sulla base di specifici parametri. Chiaramente possono non avere la piena conoscenza dell'ambito in cui si contestualizzerà l'idea proposta ma è importante che, invece, percepiscano una forte competenza sul tema da chi la propone! In particolare, devono essere chiare le esperienze e la formazione attraverso i quali il proponente (una persona o un team) possa garantire la piena padronanza delle sfide che dovrà affrontare
3) Il fatturato conta? Contrariamente ai bandi italiani, spesso nelle call europee non si fa riferimento al fatturato pregresso. Questo apre a possibilità concrete anche per aziende piccole o di recente costituzione, ma non deve ingannare: l'UE guarda alla capacità di realizzare l'idea più che al bilancio! Questo significa che è certamente possibile proporsi anche come startup ma si deve dare garanzia della propria affidabilità, sia in termini di solidità economica (progetti in corso, fondi a disposizione, ecc.) sia di capacità di dirigere e portare a compimento un complesso progetto imprenditoriale
4) L'abbiamo già detto? L'idea! Sì, ancora l'idea perché deve essere chiaro che non esiste tecnica di scrittura che possa sopperire ad una idea non vincente. Insomma, è inutile pensare di raggirare con parole e termini sofisticati il valutatore provando a rendere fumosa ma affascinante un'idea che è solo abbozzata o di cui non sono chiare le potenzialità: il cuore di tutto è il progetto imprenditoriale, e quello deve essere ben definito, scandagliato in dettaglio e presentato con chiarezza. Devono emergere i motivi da cui è nato, i problemi che risolve, la superiorità rispetto ai competitor e un piano di spese e ricavi realistico e accurato.
5) L'ingese: chiariamo subito, non serve essere madrelingua, ma bisogna capirlo e saperlo usare bene in scrittura. Inoltre potrebbe essere necessario un colloquio in videoconferenza e, quindi, anche la capacità di conversazione è importante. Prima di tutto, però, bisogna saper comprendere la documentazione della call (determinante per individuare con chiarezza gli obiettivi e i citeri di valutazione) e scrivere bene la proposta, sapendo che il tipo di linguaggio usato è spesso informale ma tecnico, quindi necessita di una discreta padronanza dei termini da utilizzare



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Tags: UEUnione europeacallfinanziamentiopportunitàfondo perduto
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Tags: SMEInstrumentUEbandiopportunitàcallfinanziamentifondo perduto

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Tags: UEcallfinanziamentibandiopportunità
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